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Mongolfiere

collezione mongolfiera di Calcagnini Gioielli disegnato e realizzato da Flavio Calcagnini utilizzando una biglia di vetro
Ciondolo Mongolfiera di Calcagnini Gioielli

I gioielli della collezione Mongolfiera sono nati nella mia testa durante un viaggio in Olanda, per la precisione ad Amsterdam.

In un freddo tardo pomeriggio di gennaio, durante una passeggiata per le vie della città insieme a un'amica, mi imbattei in un piccolo negozio di giocattoli. Io non amo entrare nei negozi, quindi, dopo aver dato una fugace occhiata alla vetrina, tentai di tirare dritto per continuare la bella passeggiata che stavamo facendo, ormai si stava avvicinando l'ora di cena, cominciavo ad avere un po' di fame, e il mio pensiero era ormai focalizzato su un solo obiettivo: trovare un ristorante e mangiare. La mia amica però non era dello stesso parere, quindi, in men che non si dica, ahimè, mi ritrovai trascinato a forza dentro il negozio. L'interno era molto accogliente, sembrava l'interno di una baita di montagna, i clienti che curiosavano erano pochi in quel momento, i negozianti, a prima vista, sembravano persone simpatiche. Mi bastarono pochi attimi per capire che quel negozio, che da fuori sembrava uguale a tanti altri, in realtà aveva qualcosa di speciale, infatti, in quel luogo, non c'era praticamente la minima traccia di plastica e di tecnologia. Praticamente ogni prodotto in vendita era fatto di legno. C'erano macchinine di legno, trenini di legno che camminavano su binari di legno, aerei di legno, pinocchi di legno, tricicli di legno e chi più ne ha più ne metta. Pensai che tutto ciò era magnifico, e che se mai avessi avuto un figlio l'avrei fatto giocare solo con quel genere di giochi ecosostenibili.

Dopo lo stupore iniziale per l'originalità dei prodotti venduti, dissi alla mia amica che tutto quello che stavamo guardando era magnifico, ma che non avremmo mai trovato niente di adatto a noi da comprare, quindi, decidemmo di continuare il giro del negozio solo per approfittare ancora un po' del calduccio che c'era all'interno, dopodiché ci saremmo rimessi alla ricerca di un buon ristorante.

Il negozio era composto da due stanze. Dopo aver visitato la prima entrammo nella seconda. Come immaginavo, anche qui i giocattoli di legno erano ovunque. L'unica differenza rispetto alla stanza che avevo già visitato era la presenza di un tavolo proprio nel centro. Mi avvicinai al tavolo per vedere cosa ci fosse all'interno degli espositori che vi erano appoggiati sopra, e vidi con grande sorpresa, centinaia di sfere di vetro di ogni tipo, tutte suddivise per dimensione e colore. Che meraviglia esclamai, erano tutte biglie.

Pensai che non vedevo più delle biglie di vetro da tantissimi anni, ne presi una in mano e la guardai. La mia mente cominciò letteralmente a viaggiare indietro nel tempo. In un attimo mi ritrovai bambino, seduto sul pavimento di marmo del corridoio della casa in cui sono nato. Le biglie erano tutte sparse intorno a me, una di esse era tra le mie dita, la guardavo attentamente da vicino e intanto mi chiedevo: ma come diavolo ci sono finiti li dentro i colori? Chi ce li ha messi? Perché queste biglie rimbalzano e non si rompono nonostante siano di fragile vetro? Mistero!

Il viaggio immaginario durò solo pochi istanti, subito dopo tornai ad essere ancora un trentacinquenne all'interno di un negozio di giocattoli di Amsterdam, però non ero più lo stesso, perché adesso avevo un'idea, una grande idea, e anche la fame mi era del tutto passata.

Decisi all'istante di comprare 3 biglie, due erano i classici biglioni, erano di vetro trasparente e avevano all'interno dei nastri colorati rossi e gialli, mentre la terza era dello stesso tipo ma era ancora più grande ed era gialla e arancione.

Una volta tornato in Italia mi misi subito al lavoro in laboratorio, il progetto nella mia testa era molto semplice e veloce, ma purtroppo, come spesso accade con i nuovi progetti, mi sbagliavo. Mi accorsi che in realtà era tutto molto più complesso di come l'avevo immaginato, e che per realizzarlo avrei dovuto faticare non poco.

Solo dopo più di una settimana di progetti, di tentativi, di pause e di delusioni, riuscii a realizzare la mia prima mongolfiera, ma dopo tutti i tentativi che avevo fatto, guardando il risultato, non ero neanche più in grado di capire se quello strano ciondolo fosse qualcosa di bello o se invece avessi creato un'assurdità, o peggio ancora, una banalità. A dire la verità questo dubbio è ancora costantemente presente in me. Comunque, a lavoro finito, nonostante tutti i dubbi che mi attanagliavano, rimasi soddisfatto, e pensai che da quel lavoro e da quell'esperienza avrei potuto trarre due conclusioni.

La prima conclusione è che ci sono oggetti che, se guardati, possono provocare improvvisi viaggi a ritroso nel tempo. Piccoli e semplici oggetti che hanno la forza di far volare i pensieri lontano, e di far rivivere emozioni provate in luoghi perduti. Ricordi d'infanzia che fluttuano nella mente come mongolfiere colorate in balia del vento.

La seconda conclusione è che, a volte, entrare controvoglia in un luogo qualunque può riservare grandi sorprese.

 

Flavio Calcagnini

 

 

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